il cammino di Emmaus

 
Pellegrinaggio alla casa dei Certosini

 
Pellegrinaggio alla casa dei Certosini
 1- L’impegno fondamentale assunto dalla Comunità parrocchiale di San Bartolomeo della Certosa al termine della celebrazione dei 200 anni della sua fondazione, il13 e 14 ottobre 2001, è stato quello di "entrare in stato di missione" (cfr. Prospettiva 2001, Introduzione). Ciò significa che, da questo momento in poi, tutto ciò che la Parrocchia vivè è chiamata ad orientarto secondo questa prospettiva.
 
2- Un fondamentale appuntamento che le si presenta ora è quello della visita alle famiglie, in precedenza denominato Benedizione delle Famiglie. Per convogliarlo nella nuova ottica missionaria si è provveduto a svolgere anzitutto una accurata analisi del territorio parrocchiale nei suoi aspetti topografici, dividendo la Parrocchia in sei zone o gruppi di famiglie, (come presentato nel Documento del CPP del 17 ottobre u.s. dal titolo "Il Pastore ed il suo gregge”) allo scopo di rendere pratico ed efficace l’avvio della Missione rendendosi meglio presenti nel Quartiere.
 
3- Nel progettare il suo impegno missionario, la Comunità parrocchiale prende ispirazione dal Pellegrino di Luca 24 che si accosta ai due di Emmaus e fa strada con loro cercando di aiutarli a leggere in modo nuovo la loro esperienza di vita, a scoprire cioè la presenza misteriosa del Signore Risorto accanto a loro fino a divenime annunciatori entusiasti presso i loro fratelli. La Comunità cristiana di Certosa, e per primi i suoi Sacerdoti, andrà da ciascuno per incontrarto e per proporgli di riprendere o intraprendere il cammino cristiano, cioè di Comunità cristiana; in concreto, invitandolo a venire al Centro della Parrocchia, per le esperienze ed i servizi proposti dal Centro, o in Zona, per iniziative specifiche e mirate, preparate nella zona stessa. Scopo del progeto Emmaus è dunque l’evangelizzazione che, come già per i due di Emmaus, consiste sempre nel passaggio da una situazione di delusione e tristezza a quella della speranza e della gioia. Punto forza di Emmaus è quello di aiutare i fratelli certosini a passare dalla indifferenza alla ricerca di senso per la propria vita. Strumenti fondamentali di Emmaus. sono il Centro della Parrocchia o Cuore con le sue strutture ed iniziative e la periferia o zona, pensata per essere più vicini possibile alla persona concreta e alle sue esigenze fondamentali. Movimento fondamentale del Progetto Emmaus è quello di sistole e diastole: dal Centro alla periferia e dalla periferia al centro e via di nuovo!
Senso della zona non è quello di essere una realtà autonoma, ma una strada per giungere più facilmente alla casa di Emmaus. cioè alla persona nella sua esperienza quotidiana e feriale. Le iniziative della zona volgeranno essenzialmente a favorire relazioni stabili e feriali.
 
4- Perché un simile progetto possa funzionare è necessario che in esso si coinvolgano le persone della zona che già accolgono e vivono la vita cristiana in maniera sufficientemente cosciente e partecipata (= "i praticanti”). Occorrerà riunirli per primi, per prepararli ad accogliere i fratelli che il Pellegrino avvicina ed incontra. Tutti i certosini saranno avvertiti di tale visita tramite lettera in cassetta e simili, e. a Pellegrinaggio zonale concluso, saranno invitati ad un incontro di verifica ed eventualmente di lancio di qualche prima iniziativa locale.
 
5. Un simile progetto non può di certo avviarsi contemporaneamente in tutte le sei zone. Si partirà da una zona. e.man mano tutte le altre verranno.visitate, anche se per fare cio’..occorrerà più di un  anno.di tempo. Le zone non coinvolte dall’inizio riceveranno la visita di laici inviati dalla Comunità parrocchiale. Essi hanno il compito di visitare le famiglie ascoltandole ed offrendo loro, oltre un’immagine religiosa, un fogslietto con le iniziative ed i servizi della Parrocchia.. L’incontro si concluderà, se opportuno, con una breve preghiera.
 
6- Determinante e indispensabile nella realizzazione di tale progetto è il coinvolgimento del Cuore della Parrocchia e dei suoi gruppi nella loro vita ordinaria. Il Progetto Emmaus chiede loro infatti di orientare il servizio secondo le esigenze della missionarietà:  rafforzandosi cioè nella propria unità e rendendosi pronti ad accogliere nuove persone e nuove esigenze.
 
A che punto e’ il cammino di Emmaus
Durante il 2002 Don Renzo, il parroco, ha visitato le famlglie della  zona azzurra      che comprende  le vie: Porro, Campi, Argine Polcevera, Borsieri, Questa, Frassinello, Bezzi, Biagini, Camozzi, Adamello, Gaz e le famiglie della zona "verde" comprendente le vie: Gaz, Certosa, Garello, Piombino, piazza Petrella, piazza Facchini, Jori, Fillak, vico Chiuso della Pietra.
A Gennaio 2003 don Renzo è ripartito nel suo cammino con la zona "rosa" (Rasori, Pace, Aleardi, Dandolo, Piccone, Canepari, S. Bartolomeo della Certosa, Vedovi, Persio e salita Majorca) che visiterà nell’arco dell’anno insieme alla zona "bianca" (via Mansueto).
Nel 2004 ha completato il suo "pellegrinaggio" con le due restanti zone ("arancio" e "gialla").
Gli auguri portati da alcuni volontari alle famiglie non visitate dal parroco durante l’anno ci ricordano il desiderio di vicinanza della comunità parrocchiale a tutti.
 
…CHI VA PIANO VA SANO E VA LONTANO … Il tempo che il parroco dedica alla visita delle famiglie è motivato dal desiderio di un incontro più diffuso e approfondito con ogni persona e famiglia e per una migliore conoscenza reciproca.
 
Ma perche’ le zone?
Nella nostra società spesso le relazioni tra le persone rimangono esclusivamente nella cerchia dei familiari o degli amici più intimi. Si tende a chiudersi ed a isolarsi nelle proprie abitazioni.
Sarebbe belio, invece, che tra le persone nascessero, dove già non esistono, relazioni di vita concrete e quotidiane di aiuto, ascolto reciproco e di crescita insieme.
Il senso della divisione del territorio della nostra parrocchia in sei zone vuole proprio favorire la nascita e la crescita di questo stile di vivere.
Ognuno può, con delicatezza e rispetto degli altri, provare ad instaurare rapporti più solidali con chi vive accanto.
Già nel 2002 nelle zone visitate da Don Renzo hanno preso vita alcune iniziative con il contributo degli abitanti delle" zone stesse; presto anche alle altre zone verranno proposti momenti di incontro.
 
Le zone
La suddivisione in gruppi di famiglie mediante la settorizzazione del territorio parrocchiale, ciascuno identificato da un colore, essendo il progetto del Rev. Parroco molto complesso, è stata fatta non solo per l’immediato, ma per gli anni futuIi per attività di diversa natura e rivolte a persone differenti.
Si sono quindi create 6 zone ciascuna di circa 900 famiglie formate da 1.800 persone.
 
1. La zona AZZURRA comprende: via Porro, via Campi, via A. Polcevera, via Borsieri, via Questa, via Frassinello, via Bezzi, via Biagini, Passo Camozzi, via Adamello, via Gaz (civ. n° 6); è composta da circa 950 famiglie.
 2. La zona VERDE comprende: via Gaz (civ. nO 2), via Certosa, via Garello, via Piombino, piazza Petrella, piazza Facchini, via Jori, via Fillak, vico chiuso della Pietra; è composta da circa 950 famiglie.
 3. La zona ROSA comprende: via Rasori, via Pace, via Aleardi, via Dandolo, via Piccone, via Canepari, via S.Bartolomeo, via Vedovi, via Persi o, sal..Majorca, via Mansueto (dal 2 al 4B, dal 1 al 3); è composta da circa 950 famiglie.
 4. La zona BIANCA comprende: via Zella (civ. no 6A, 14), via Mansueto (escluso dal 2 al 4B e dal 1 al 3); è composta da circa 700 famiglie.
 5. La zona ARANCIONE comprende: sal. Bersezio, via Campasso, via della Pietra, via Bercilli, via Ristori, via Brin, via Botticelli, via Ariosto (civ n° 2, 4sn, 4ds); è composta da circa 950 famiglie
 6. La zona GIALLA comprende: via Sibona, via Ariosto (esclusi civ. no 2 4sn, 4ds), via Pindemonte, via Virgilio, via Buonarroti, via Zella (esclusi civ. no 6a, 14); è composta da 700 famiglie.
 
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